La digestione cognitiva è un fenomeno associato alla mancata conoscenza della causa scatenante di un altro fenomeno, di una percezione o di una nozione conosciuta.
Ciò implica che la conoscenza ottenuta ha un'origine sconosciuta, scatenando così comportamenti irrazionali e di massa. L’informazione viene comunque "digerita" mentalmente, integrata nel proprio bagaglio cognitivo, pur senza consapevolezza della sua origine.
Perché una persona che presenta degli atteggiamenti specifici (sicurezza di sé, avere sempre la battuta pronta, un incedere retto e preciso piuttosto che maldestro ed insicuro) sono socialmente ben visti? Sembra quasi ovvio, ma in realtà ci accorgiamo quanto arbitrariamente tendiamo a giudicare un fenomeno, categorizzandolo in maniera implicita, inconscia e priva di ragionamento.
Ciò che sembra ovvio in realtà è il risultato di una lunga stratificazione di processi cognitivi ed evolutivi, che ci portano a giudicare atteggiamenti come sicurezza, prontezza verbale o postura eretta in modo positivo senza un ragionamento consapevole. Nessuno si pone mai il problema di risalire alla sorgente, o di chiedersi del perché venga perpetrato un certo comportamento, né tantomeno ci si pone la domanda se qualcosa o qualcuno debbano essere visti come "minori" per non presentare questi archetipi. Atteggiamenti come sicurezza, prontezza e postura eretta sono ben visti perché li associamo automaticamente a competenza, affidabilità e leadership. Non è una scelta razionale, ma un effetto di evoluzione, cultura e bias cognitivi.